Il quarto e ultimo capitolo tratteggia la relazione tra le deteriorate condizioni dell’ordine pubblico espressione di nuove forme di violenza politica anche eversiva e la cronica inefficienza dell’apparato di sicurezza interna, drasticamente accentuata nell’immediato Dopoguerra da dinamiche di natura sociale e politica sia esterna alla Polizia (arditismo, diciannovismo, riforma elettorale, echi del bolscevismo, questione fiumana, inaffidabilità dell’esercito e riduzione dei quadri, psicosi rivoluzionaria, appello del governo alla «parte sana della popolazione», accordi di pace…) sia interna (rifiuto del Governo alle richieste del personale di forme di associazionismo e di miglioramenti stipendiali, organico insufficiente…).

 

Complessivamente per parte dei contemporanei le criticità erano rispettivamente considerate una palese aggressione allo stato e alle istituzioni liberali, e minaccia all’apolicità della polizia.

 

Le fonti inedite consistono nella documentazione Corradini e, sempre dall’Archivio Centrale dello Stato, da altra documentazione della Direzione Generale della P.S. - Divisione Personale di P.S. – Affari Generali; in particolare una proposta dell’estate 1919 di radicale trasformazione del Corpo delle Guardie di città in Forza armata, che anticipa di fatto i natali del Corpo della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza.[1]

 

Si è ricorso ad altra documentazione della Direzione Generale della P.S. - categorie annuali - sui movimenti rivoluzionari dell’autunno 1919, e a del prezioso materiale reso disponibile da collezionisti privati.

 

Le fonti edite sono sia coeve che successive, anche recenti.

 

Come altrove, è interessante considerare gli avvenimenti dallo sguardo interno dell’Amministrazione della P.S.; in tal senso oltre a I crepuscoli[2] è stata consultata un’altra pubblicazione coeva di un funzionario[3] e, oltre alla «La tutela pubblica», alcuni quotidiani nazionali (l’«Avanti!», «L'Ordine Nuovo») per uno sguardo “pubblico”.

 

Altri studi pubblicati successivamente si riferiscono alla turbolenta situazione politica, all’ordine pubblico e alle violenze squadriste: Renzo De Felice,[4] Fabio Fabbri,[5] Mimmo Franzinelli,[6] [7] Antonio Fiori,[8] Luca Madrigani[9].

 

Fiori e Madrigani affrontano la situazione dell’ordine pubblico e delle forze di polizia (in particolare della Pubblica Sicurezza) nel dopoguerra, Madrignani si sofferma sul Corpo della Regia Guardia per la P.S..

 

Ad alcune pubblicazioni sulla Polizia del Ministero dell’interno degli anni Cinquanta chi scrive deve le conclusioni sulla storiografia del Corpo d’investigazione.

 

Una parte è dedicata alla formazione dell’organico e ai servizi degli investigativi, anche in relazione ad altre Istituzioni in servizio di pubblica sicurezza: Regia Guardia, Arma dei carabinieri, Regio Esercito.

 

Il volume segue con l'apparato dottrinale e strumenti di consultazione.



[1] Istituita con r. d. 2 ottobre 1919, n° 1790, che sopprime l'attuale corpo delle guardie di città ed in sua vece istituisce il corpo della R. guardia per la pubblica sicurezza.

Contrariamente dalla documentazione disponibile e alla vicenda storica la Regia guardia è considerata dagli studiosi il principale (se non l’unico) esito della riforma Nitti, che formalizza le conclusioni della commissione Corradini. In realtà il Corpo ne costituisce l’effetto “temporaneo” in quanto sarà soppresso il 31 dicembre 1922, il personale licenziato e sarà trascurato dalla storiografia, anche dei Corpi dello Stato, per lungo tempo.

[2] Cfr. supra 10n.

[3] E. PAGLIONE, La Polizia in Italia, Piacenza, Società Anonima Tipografia Fascista, 1923. L’opera non è presente nel Sistema Bibliotecario Nazionale.

[4] R. De Felice, Mussolini. Il rivoluzionario (1883-1920), vol. I, Torino, Giulio Einaudi editore S.p.a., 1965-1990.

[5] F. Fabbri, Le origini della guerra civile, Torino, UTET, 2009.

[6] M. Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista, 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003.

[7] R. Vivarelli, Storia delle origini del fascismo, v. I, Il Mulino, 2012.

[8] Polizia e ordine pubblico nel 1919, in «Italia Contemporanea», n° 242, marzo 2006; Orlando, Colosimo e l’ordine pubblico nella primavera del 1919, in «Clio, Xl (2004), n° 1, pp. 27-65; Ancora sull’ordine pubblico, in «Clio», Xli (2005), n° 41, pp. 581-61.

[9] L. MADRIGANI, La Guardia Regia - La polizia italiana nell’avvento del fascismo 1919-1922, Milano, Edizioni UNICOPLI, 2014.