Il terzo capitolo considera gli anni compresi tra maggio 1915 e l’esito del conflitto
Tratteggia l’inadeguatezza della Polizia accentuata dalle mutate forme di criminalità avvertite già dai primi anni del Novecento, che assumevano toni preoccupanti per la sicurezza pubblica nel Regno.
Prosegue con il ruolo della Polizia nella guerra, in particolare di «salvaguardare le spalle dell’esercito»[1] (intelligence, reati di guerra, tenuta del fronte interno, abigeataria, diserzione, censura …) e l’apporto alle indagini della Polizia scientifica su eclatanti casi di sabotaggi e di attentati (accertati o “quasi”) di navi, industrie e siti militari.

 

Rispetto alle pagine precedenti l’apporto di fonti inedite, di natura archivistica, è più consistente; sono stati tratti ulteriori documenti dalla citata Commissione Corradini, dalla Direzione Generale della P.S. - Divisione Affari Generali e Riservati, Ufficio Riservato, e dall’Ufficio Centrale d'Investigazione, creato nel 1916 per lo spionaggio e il controspionaggio.

 

Si è ricorso ad alcune pubblicazioni di carattere memorialistico edite negli anni Quaranta e Cinquanta di noti politici e di poliziotti addetti ad importanti organismi di polizia, tra le quali l’autobiografia del capo del governo e ministro dell’interno Orlando,[2] e quella di un funzionario di Polizia nell’intelligence[3] e del Dirigente del Commissariato P.S. “Borgo” durante la guerra.[4]

 

Le pubblicazioni più recenti consistono in alcuni studi sulla Grande guerra, l’intelligence e il fronte interno di Giorgio Rochat,[5] di Mauro Canali,[6] di Filippo Cappellano[7] e di Maria Gabriella Pasqualini,[8] (entrambi storici delle Forze Armate), di Andrea Vento,[9] di Giacomo Pacini,[10] di Giorgio Boatti,[11] e recenti studi di Giovanni Fasanella e  Antonella Grippo,[12] e dello storico contemporaneista Antonio FIORI,[13] che ha affrontato alcuni aspetti trattati nel capitolo.


[1] La definizione è in: V. E. ORLANDO, Memorie (a cura di R. Mosca), Milano, Rizzoli Editore, 1960, p. 517.

[2] V. E. ORLANDO, Memorie cit..

[3] G. Rizzo, I segreti della polizia, Milano, Rizzoli Editore, 1953.

[4] C. Bertini, Ai tempi delle Guarentigie - ricordi di un funzionario di polizia (1913-1918), Roma, Dott. Paolo Cremonese editore, 1932.

[5] G. Rochat, M. Isnenghi, La Grande Guerra 1914-1918, Milano, Editore Sansoni, 2004.

[6] M. CANALI, Le spie del regime, Bologna, Il Mulino, 2004.

[7] F. CAPPELLANO, Imperiale regio esercito austro-ungarico sul fronte italiano 1915-1918 – Dai documenti del Servizio Informazioni dell’Esercito italiano, SME – Ufficio Storico, 2002.

[8] M. G. Pasqualini, Breve storia dell’organizzazione dei Servizi d’Informazione della R. Marina e R. Aeronautica 1919-1945, Roma, Ministero della Difesa, CISM, 2013.

[9] A. VENTO, In silenzio gioite e soffrite - Storia dei servizi segreti italiani dal Risorgimento alla Guerra fredda, Milano, Il Saggiatore S.r.l., 2014.

[10] G. PACINI, Il cuore occulto del potere - (1919-1984), (s.l.e.), Nutrimenti, 2010.

[11] G. BATTI, Le spie imperfette , Milano, RCS Rizzoli libri, 1987.

[12] G. Fasanella e A. Grippo, 1915- Il fronte segreto dell’intelligence, Sperling & Kupfer, 2014

[13] Roma, Istituto per la storia del Risorgimento, aprile – giugno 2009, Spionaggio e controspionaggio «civile» in Italia durante la Grande guerra. Si è fatto ampio uso di questo saggio e dei successivi dell’Autore per il rigore storiografico e l’ampia bibliografia: «Una spaventosa sapiente organizzazione». Lo scandalo dei cascami (1918), in «Rassegna Storica del Risorgimento», Xciv (2007), fasc. 1 (gennaio-marzo); Le vicende politiche del 1916 nelle relazioni dei servizi investigativi, in «Clio», Xlvi (2010), n° 1 (gennaio-marzo); I servizi investigativi «civili» in Italia nel primo dopoguerra, in Amico/nemico. Spionaggio, intrighi, sicurezza tra Ottocento e Novecento, [a cura di S. MAGLIANI], Pisa - Roma, Fabrizio Serra editore, 2012; Il filtro deformante. La censura sulla stampa durante la prima guerra mondiale, prefazione di L. LOTTI, Roma, Istituto Storico Italiano per l'Età Moderna e Contemporanea, 2001. Cfr. Bibliografia.